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Tre anni di R-co Valor Balanced

Focus sui fondi  —  15/11/2021
Per saperne di più R-co Valor Balanced

Lanciato nel 2018 in un contesto di forti tensioni commerciali, R-co Valor Balanced ha dimostrato nei suoi tre anni di vita la capacità di resistere a tempi turbolenti rispettando il suo obiettivo di volatilità moderata.

 

Creato con l’obiettivo di offrire agli investitori esposizione alle dinamiche dei mercati internazionali con una volatilità controllata, R-co Valor Balanced riunisce due aree chiave di competenza di Rothschild & Co Asset
Management Europe. Alla guida del fondo ad allocazione diversificata, due professionisti esperti, Yoann Ignatiew, gestore di R-co Valor, ed Emmanuel Petit, responsabile della gestione obbligazionaria, mettono i loro venticinque anni di esperienza al servizio di una gestione attiva focalizzata sulla ricerca di opportunità e sulla diversificazione del portafoglio. I loro approcci complementari e i loro tredici anni di esperienza condivisa promuovono una gestione dinamica volta a rendere ogni comparto un driver di performance a sé stante e a contenere la volatilità attraverso la decorrelazione tra le classi di attivi. Tre anni dopo, l’obiettivo sembra essere stato raggiunto: R-co Valor Balanced mette a segno una performance annualizzata del 7,4% dalla creazione e una volatilità del 6,8% a un anno e oltre 500 milioni di euro di asset(1).

 

La nascita in un contesto poco favorevole

Il 24 ottobre 2018, il giorno del lancio di R-co Valor Balanced, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina erano al loro apice. I due Paesi si sfidavano colpo su colpo, paralizzando le dinamiche economiche globali
e lasciando una nuvola di incertezza sui loro partner commerciali. A fine dicembre, l’indice MSCI World registrava una correzione del -13,7% a tre mesi e -10,4% a un anno(2). Il contesto, nonostante le difficoltà, si è poi rivelato fertile di nuove opportunità che hanno spinto il team di gestione ad aumentare l’esposizione del portafoglio alle attività rischiose, sia sulla componente azionaria, sia sulla componente obbligazionaria.

 

2019, la rampa di lancio

La scommessa si è rivelata vincente: l’allentamento delle politiche monetarie della Fed e della BCE a fronte del rallentamento dell’economia globale e la volontà dell’amministrazione americana di sostenere i mercati hanno permesso a questi ultimi di rimbalzare con vigore nel primo trimestre del 2019. A seguito di questo rialzo, prese di profitto sono state gradualmente attuate all’interno della componente azionaria fino a raggiungere il 35%(3) dell’allocazione complessiva del fondo all’inizio della seconda metà dell’anno. La volontà di limitare il rischio in portafoglio è stata poi mantenuta e l’esposizione azionaria è rimasta stabile fino alla fine dell’anno.

Il 2019 è stato un anno complessivamente positivo per il mercato del credito. Il restringimento degli spread(4) e il forte calo dei tassi d’interesse hanno permesso ai mercati obbligazionari di registrare performance solide. I titoli con rating BBB e BB sono stati favoriti con l’obiettivo di cogliere rendimenti superiori senza esporsi a un livello di rischio eccessivamente elevato, con una preferenza per il debito finanziario e, in particolare, quello subordinato. Alcuni titoli High Yield(5) con livelli di valutazione interessanti hanno completato l’allocazione in portafoglio. La componente obbligazionaria è rimasta relativamente stabile durante tutto l’anno. All’inizio del quarto trimestre, tuttavia, la componente monetaria è stata ridotta e reinvestita principalmente in obbligazioni Investment Grade(6) a seguito dell’allargamento
degli spread e l’inizio di un aumento dei tassi.

 

2020, restrizioni e recessione

L’anno nuovo è iniziato con grande ottimismo, ma nell’arco di poche settimane uno shock senza precedenti ha seminato panico anche sui mercati finanziari. La crisi del Covid-19 ha portato a un crollo senza precedenti dei mercati azionari in un periodo di tempo estremamente breve. Forti dell’esperienza del 2008, governi e banche centrali di tutto il mondo hanno agito in modo rapido e massiccio per arginare i danni, tuttavia, i lockdown e le chiusure delle economie poste in atto per contenere la diffusione del virus hanno
portato a una delle recessioni più rapide della storia. Grazie al supporto congiunto delle Autorità, i mercati hanno recuperato gran parte delle perdite già nel mese di giugno. Con un’esposizione azionaria limitata a fine 2019, il team di gestione ha assunto in modo graduale e rigoroso più rischio durante la correzione di marzo, raggiungendo il 43% a fine mese, con la convinzione che l’asset class avrebbe beneficiato della ripresa economica. Prese di profitto sono state poi effettuate man mano che gli indici hanno recuperato, operando anche rafforzamenti specifici sui titoli più colpiti dalla crisi sanitaria.

 L’epidemia del Covid-19 ha causato uno shock senza precedenti anche sui mercati a reddito fisso. I premi al rischio, in particolare sul segmento High Yield, hanno raggiunto in tempi record livelli che non si registravano dalla crisi del 2008. Da un posizionamento piuttosto difensivo nel mese di gennaio, l’idea è stata quella di cogliere opportunità sui mercati secondari e poi, a partire dalla metà dell’anno, sul mercato primario Investment Grade, fortemente animato dal miglioramento delle prospettive economiche. Allo stesso tempo, sono state operate prese di profitto sugli strumenti derivati di credito e su alcuni titoli High Yield con l’obiettivo di ridurre il rischio complessivo anche sul segmento obbligazionario. Il recupero ha iniziato a mostrare segni di rallentamento alla fine del terzo trimestre a causa delle crescenti preoccupazioni per il secondo lockdown in Europa, delle elezioni presidenziali americane e, in generale, di una ripresa economica disomogenea nelle diverse aree geografiche. Queste preoccupazioni sono state in parte placate dall’annuncio di un primo vaccino efficace contro il Covid-19, l’elezione di Joe Biden alla Casa Bianca e la conclusione dell’interminabile dramma Brexit. In un contesto ancora estremamente fragile e in concomitanza dell’inizio di un movimento di rotazione settoriale, la strategia di presa di profitto e di riduzione del rischio è proseguita fino alla fine dell’anno.

 

2021, una ripresa a più tappe

 

Con l’avviamento delle campagne vaccinali e la prospettiva di una graduale riapertura delle economie, il 2021 è iniziato sotto le speranze per un “ritorno alla normalità”. La Cina, prima economia ad essere colpita dall’epidemia, si è rapidamente mossa verso una normalizzazione della propria politica monetaria, mentre Stati Uniti ed Europa si sono dimostrati fortemente dipendenti dagli aiuti dei rispettivi governi e banche centrali. La rotazione settoriale è proseguita a favore dei titoli ciclici e a scapito di quei titoli che si sono distinti per la loro resilienza all’apice della crisi. In questo contesto, la strategia di prese di profitto è continuata con vendite parziali sulla componente azionaria e la liquidità disponibile è stata di volta in volta impiegata per rafforzamenti tattici su titoli con profili più difensivi.

In ottica di una ripresa economica globale, il rialzo del decennale statunitense su livelli massimi da inizio pandemia ha messo in difficoltà i mercati obbligazionari a inizio anno. Un’inversione di tendenza è stata poi osservata nel secondo trimestre, con un movimento opposto iniziato in Europa a riflettere le attese del mercato per una ripresa della crescita e dell’inflazione. Allo stesso tempo, l’entusiasmo degli investitori
sul mercato primario Investment Grade, particolarmente attivo a inizio anno, ha iniziato a vacillare a causa di premi insufficienti, mentre il segmento High Yield ha continuato a beneficiare di un forte slancio. L’esposizione del fondo a quest’ultimo, dapprima fortemente ridotta, è stata rafforzata a partire dalla seconda metà dell’anno attraverso alcuni acquisti mirati. I mercati azionari hanno registrato nuovi record
supportati dai piani di stimolo messi in atto dai governi che si sono rivelati particolarmente efficaci nel sostenere la ripresa. Le banche centrali, dal canto loro, hanno iniziato a parlare di normalizzazione con l’inflazione che padroneggiava i dibatti e sollevava i timori per un potenziale aumento dei tassi. A settembre
lo slancio ha subito una battuta d’arresto, con la Cina che, già indebolita dall’inasprimento della politica monetaria e dall’irrigidimento toni del Partito Comunista, è stata severamente colpita da un susseguirsi di eventi negativi. In questo contesto, sono state realizzate prese di profitto sui titoli ciclici che avevano performato particolarmente bene e rafforzati alcuni titoli con un profilo più difensivo e growth. L’elevata volatilità dei tassi e dati macroeconomici più modesti hanno poi portato a una riduzione complessiva del rischio di credito e di tasso, con la vendita di alcuni titoli obbligazionari a lunga scadenza con beta(7) elevato o alta sensibilità.

 

Un bilancio positivo

In soli tre anni, R-co Valor Balanced si è trovato ad affrontare in successione periodi molto complessi per i mercati. Il team di gestione, con una grande proattività nelle scelte di allocazione e nella definizione della strategia d’investimento, ha saputo sfruttare al meglio la flessibilità del fondo. La componente azionaria
ha oscillato tra il 35% e il 43% dell’allocazione complessiva, cogliendo con rigore e disciplina le opportunità di volta in volta presentate dal mercato. La componente obbligazionaria ha centrato gli obiettivi, rivelandosi non solo un alleato al contenimento della volatilità, ma anche un driver di performance a sé stante, contribuendo per il 4.2% lordo alla performance del fondo dal lancio(8).

 

 Completato il 7 novembre 2021
 
[1] Fonte: Rothschild & Co Asset Management Europe, 31/10/2021.
[2] Fonte: Bloomberg, 31/12/2018.
[3] Fonte: Rothschild and Co Asset Management, 31/12/2019.
[4] Differenziale di rendimento fra un titolo obbligazionario e un titolo obbligazionario considerato privo di rischio di pari scadenza.
[5] Titoli obbligazionari emessi da società o governi con alto rischio di credito. I titoli High Yield hanno un rating inferiore a BBB- secondo la scala di Standard & Poor’s.
[6] Titolo obbligazionario con rating compreso fra AAA e BBB- secondo la scala di Standard & Poor’s.
[7] Misura di rischio di volatilità di un titolo rispetto al mercato. Il beta di mercato è 1. Qualsiasi titolo con beta maggiore di 1 è considerato più volatile
del mercato e quindi più rischioso.

[8] Fonte: Rothschild & Co Asset Management Europe, 29/10/2021.